Tempo di lettura: ⌚ 6 minuti
Sinossi: 📖 Quando una emozione genera una energia benefica dentro al nostro cuore; come è nato il libro Storielle Cuorelline grazie al contributo di persone speciali!
Non perderti questo! 📖 Se vuoi inframezzare la riflessione di questo articolo con una mia storia originale, clicca qui per aprire “03-03-2020”, dalla sezione Storie “al Fulmicotone”.
Buona lettura!
Alca
Ti sei mai chiesto quanto possa essere dirompente una scintilla dentro il tuo cuore?
Io ho provato la sensazione di 1000 volt applicati a ogni cellula del mio miocardio. Credo che se una anima esista, in quell’istante si sia espansa così tanto da abbracciare il mondo.
Era un periodo buio per tutti noi, durante le prime fasi del Covid, eppure quel giorno un lampo, quella scintilla, ha generato una valanga di eventi, sogni, opportunità, curiosità e sorrisi.
Quell’onda lunga, a dir poco simile a uno tsunami d’amore, ancora oggi si staglia nelle giornate contro il mio viso.
Una delicata carezza che mi accompagna, con il suo fratellino (a pari voltaggio).
Se ti sei incuriosito sulla genesi del mio libro per bambini “Storielle Cuorelline”, nella storia citata in apertura all’articolo trovi la metafora del momento in cui il seme della creatività si è insediato in me.
Mentre l’agglomerato di celluline si moltiplicava impaziente nel ventre di mia moglie, una serie di filastrocche e storielline sgorgava dalla punta delle penne Bic.
La sera quando la stanchezza assediava le membra di mia moglie, in me si attivava il creati-rone (crasi di “creatività ” e “neurone”): aprivo il quaderno ad anelli a righe larghe, e scrivevo parole, appunti e rime.
Quella attività mi tenne impegnato qualche settimana e coinvolsi la puerpera che dormicchiava spesso di fianco a me chiedendole di propormi animali o oggetti su cui dilettarmi a suon di rime.
Mia moglie, incluso il suo novel-pancino, apprezzava e mi esortava a continuare. “La bimba” – diceva – “avrebbe apprezzato”.
Un paio di anni dopo lei confermò le parole da oracolo della madre. Giusto il tempo di imparare a parlare, sfogliare i fogli su cui avevo stampato le filastrocche, e argomentare quali fossero le sue preferite.
Faccio chiarezza: la “lei” in questo contesto è la mia figlioletta. Lei che in principio era lo stesso gruppo di cellule in trepidante attesa-dolce-attesa che svernava dentro mia moglie.
Sento le sue parole nelle mie orecchie come se le dicesse oggi stesso. In realtà, non è raro sentirle spesso ancora da mesi a questa parte.
“Papi dai quando fai il libro?” Mi ripeteva ogni giorno uscita dal nido.
“Amore, abbiamo i fogli con i disegnini colorati che possiamo leggere!” le ricordavo avendo stampato i testi corredati da semplici clip-art colorate.
“No daiiiii, papi!” – un broncino da mangiarle le guance le si stampava in viso – “Fai il libro come quelli che leggiamo a casa.”
Usava le sue armi di distr(ib)uzione di massa di dolcezza per provare a convincermi a fare una evoluzione dai fogli pinzettati a una brossura: grandi occhi azzurri, un sorriso con le labbra a paperina, la sua vocina tenera. A inizio del venti-ventiquattro (come oramai si chiamano gli anni post 2020, anzi Venti-Venti) mi decisi ad affrontare quel “Papiii quando fai il libro?“.
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Annunciai dunque alla compagine femminile di casa (mia moglie e figlia a corredo) che avrei provato a creare una bozza di libro. Ma con una novità: avrei aggiunto delle immagini più coerenti con i testi. Come i Pokémon avrei tentato l’evoluzione delle figurine monodimensionali e monocolore in Word-art, verso qualcosa di più ricco.
Da lì in poi non mi fermai. È stato un percorso di studio coinvolgente su più fronti; molte prove e tentativi per confezionare ciò che avevo immaginato.
Mi posi poche condizioni, ben decise.
Uno: provare a raggiungere la meta per i miei figli (che erano belli carichi vivendo a 1000 Volt l’uno), regalandogli un libro delle loro storielline e filastrocche preferite.
Due: se fossi stato in grado di fare un prodotto che mi soddisfacesse, l’avrei fatto diventare uno strumento solidale, per raccogliere fondi da destinare ad azioni che fanno del bene nel tessuto sociale del nostro territorio.
Come ho scritto in un precedente articolo, mi chiedevo spesso “Chi sei tu per essere lì nel mondo artistico?”. Per darmi una risposta, durante le ferie estive del Venti-Ventiquattro ho investito energie, passione e curiosità. Ho investito il mio tempo libero e la passione che i miei figli mi contagiavano per completare la creazione del libro Solidale Illustrato per bambini chiamato “Storielle Cuorelline”.
E dato che se un progetto mi stuzzica, mi spingo oltre il “minimo sindacale”, ho lanciato il cuore oltre l’ostacolo e aggiunto nel libro un magico QRcode per estendere l’esperienza con contenuti aggiuntivi multimediali sul mio sito web www.alcapress.com .
Oggi sto affrontando la fase di semina e cura della creazione editoriale con tanta passione e grazie al consueto ripetitivo e sempre più convincente “Papiii ma quando fai il libro?”.
L’obiettivo a breve termine è semplice sebbene complesso: fare rete con associazioni benefiche e condividere l’idea di fare del bene ai bambini attorno a noi dedicando tempo di qualità.
Questo è Alca con le Storielle Cuorelline. Vuoi farne parte anche tu?
Scopri come qui. Il bene è un fine; sii un suo mezzo.
Alca
PS: il libro non sarebbe mai venuto alla luce senza il contributo di mia figlia, mio figlio, la loro madre (che ricordo essere mia moglie, prima che le due turbine di casa venissero alla luce), i miei genitori, e qualche amico/a. Tutti loro mi hanno esortato per la bontà delle scritture che gli avevo mostrato con una certa timidezza e modestia. A loro dico “Grazie per aver permesso ad Alca di nascere”. Sto imparando nuovi concetti, assaporando emozioni e coltivando dei valori su cui credo in modo profondo: il Bene, l’Amore, la Cultura, l’Etica e il Rispetto reciproco. Tutti con l’iniziale maiuscola che si meritano. Grazie a questo mi sento molto più ricco in spirito e la mia anima mi accoglie con un abbraccio, caldo e grande come il mondo.
"Tutte le storie hanno un inizio. Alcune hanno un fine."
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